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Il disegno astrologico della nuova Praga di Carlo IV. Astronomia e astrologia alla corte dell’Imperatore. Di Nicola Iannelli

ARTE E ASTROLOGIA NELLE CORTI EUROPEE

Fin dai tempi più antichi gli uomini osservano il cielo, cercando nel tracciato delle stelle una via da seguire per il futuro e per soddisfare il loro desiderio di conoscenza. Non a caso nell’etimologia latina la parola “desiderio” deriva da de sideris (lett. “dalle stelle”).

Da secoli dunque si chiede aiuto alle stelle per realizzare i propri progetti e le aspettative.

Nelle corti tardogotiche l’astronomo aveva un ruolo centrale nella vita e nell’orientamento politico e militare del signore, artefice del proprio destino ma allo stesso tempo sottoposto al volere degli astri, ai quali si rivolgeva quasi quotidianamente con richieste di geniture e pronostici riguardo a fatti personali ed eventi importanti per il benessere dello stato.

Si narra che a Ferrara il duca Lionello d’Este fosse a tal punto ossessionato dall’oroscopo, da indossare ogni giorno della settimana un abito di colore diverso, a seconda dell’aspetto favorevole o meno dei pianeti e delle costellazioni.

In questo periodo e ancora difficile distinguere la figura dell’astrologo da quella più scientifica e rigorosa dell’astronomo, poiché solo a partire dal seicento e dalla nascita della scienza esatta, si renderà necessaria una più precisa connotazione di queste figure.

In realtà anche illustri scienziati come Copernico, Galileo, Brahe e Keplero esercitarono spesso la professione di interpreti e compilatori di oroscopi.

Le costellazioni venivano dunque “adottate” anche per propiziare l’inizio di un nuovo corso politico, come attesta il caso del duca Cosimo I dei Medici che, pur nato sotto il segno dei Gemelli, considerò la propria ascesa al dominio di Firenze come una seconda nascita, e decise pertanto di eleggere come proprio segno zodiacale, “per oroscopo e ascendente suo”, il Capricorno, che era già appartenuto all’illustre antenato Lorenzo il Magnifico e aveva altresì determinato la buona sorte di condottieri come Alessandro magno, Augusto e Carlo V. Ed è proprio accanto al Capricorno che il duca viene ritratto, in vesti marziali, dal Vasari nella sala di Leone X (1552-1562) a Firenze, a Palazzo Vecchio.

Nel regno di Boemia lo studio dell’astrologia assunse varie forme, dibattuto come un problema teologico nelle scuole medioevali (come ad es. all’Università di Praga) oppure incorporato nello studio delle discipline attinenti alle scienze matematiche del quadrivium. In particolare a partire dal XIV secolo inizia a registrarsi l’attiva presenza di astrologi formati nell’ambito universitario nelle corti del paese.

I primi riferimenti all’astrologia in ambito boemo si incontrano nella Chronica di Cosma. Ai tempi di re Venceslao II, considerato un re saggio e profondamente interessato a queste discipline, iniziano a circolare in Boemia i trattati spagnoli di astrologia e le traduzioni latine di testi arabi.

Con l’avvento della dinastia dei Lussemburgo in Boemia, l’astrologia inizia ad assumere un ruolo significativo a corte. In particolare a Carlo IV si attribuisce il merito di aver contribuito al progresso della scienza delle stelle, con la fondazione dell’Università di Praga (1348), dove l’astrologia veniva studiata alla Facoltà delle Arti in termini di astronomia così come a quella di Medicina. In questa facoltà i re di Boemia reclutavano il loro personale medico. Gli allievi della Facoltà delle Arti studiavano senza dubbio l’Almagesto di Tolomeo e la Theoria planetarum di Giovanni Campano da Novara, come base per gli studi di ottica e di fisica e per l’analisi del computo del tempo e del calendario.

CARLO IV E IL CIELO

Nato il 14 maggio 1316 a Praga, ove morì nel 1378, Carlo era figlio di Giovanni (1296-1346), conte di Lussemburgo, e di Elisabetta, sorella di Venceslao III, re di Boemia e Polonia. Educato a Parigi alla raffinata corte dello zio Carlo IV, re di Francia (1294-1328), tra il 1323 e il 1330, sposò Bianca di Valois. Vicario imperiale in Italia tra il 1331 e 1333, alla morte del padre gli successe al trono tedesco (1346) e divenne re di Boemia (1347). Incoronato imperatore a Roma nel 1355, con la Bolla d’oro (1356) stabilì precise regole per l’elezione imperiale, garantendo la sovranità del regno boemo e concedendo ai re di Boemia il diritto di voto nella elezione degli imperatori. L’iniziativa di Carlo si pose l’obiettivo di ampliare i possedimenti del regno, anche grazie a un’accorta politica matrimoniale e a un’intensa attività diplomatica, ma sforzatosi invano di dar pace all’Italia con una politica di equilibrio, deluso, tornò definitivamente in Boemia (1369), cui aveva dedicato le sue maggiori cure.

Carlo elevò notevolmente il tono della vita culturale ed economica del paese, fondò a Praga (1348) la prima università dell’Europa centrale (Collegium Carolinum) e fu grande patrono delle arti.

In qualità di committente Carlo fu un sovrano estremamente dinamico, invitando a corte a molti importanti artisti stranieri, fece di Praga il vero centro dell’impero, città protagonista sul piano artistico della fase matura del Gotico internazionale. Molto importanti per il sovrano furono gli anni della giovinezza trascorsi a Parigi, nei quali fu guidato nella sua formazione dall’abate Pietro Roger, il futuro pontefice Clemente VI (1342-1352), e i soggiorni italiani e avignonesi, durante i quali egli entrò in contatto con il Petrarca e altri umanisti, che educarono Carlo all’interesse per l’arte e determinarono l’indirizzo della vita culturale e politica della corte boema.

Dal punto di vista astrologico egli era nato sotto il segno dei Gemelli e questa costellazione, come vedremo, influenzerà fortemente il suo pensiero e le sue opere.

Secondo le cronache (Petra Žitavského) nasce tra le 4 e la metà delle 5 del mattino del 14 maggio 1316 del calendario giuliano. Ipotizzando l’ora di nascita alle 5:31 (l’ora di fondazione del Ponte Carlo) la carta del cielo di Carlo IV presenta aspetti interessanti, legati alla personalità del futuro imperatore e alle opere che si appresterà a realizzare. (Nella foto: carta del cielo di Carlo IV)

1L’aspetto del cielo e il segno dei Gemelli regala al futuro imperatore un’intelligenza brillante, la più pura dello Zodiaco, un’estrema facilità di parola, doti di improvvisazione, grande curiosità e sensibilità artistica, adattabilità, versatilità, dinamismo sia fisico che intellettuale.
Nel mito i Gemelli sono identificati con Castore e Polluce, gemelli nati da un uovo deposto da Leda, che nel corso della notte era stata fecondata da Zeus, sotto le sembianze di un cigno, oppure di Apollo ed Eracle, entrambi figli di Zeus ma non gemelli.
I Dioscuri (Dioskouroi, figli di Dio) sono rappresentati come due gemelli che si tengono per mano, l’uno con la lira di Apollo, l’altro con la mazza di Ercole.
Come abbiamo visto, dal punto di vista astrologico il Sole è circa al 1° grado dei gemelli (00:47° per la precisione), ma dal punto di vista prettamente astronomico il Sole è in Toro, la costellazione della fondazione di Roma e questo stabilisce interessanti analogie con la leggenda dei gemelli Romolo e Remo e la nascita della città eterna, che costituisce da sempre il modello simbolico e l’archetipo di riferimento per la fondazione delle città. (Nella foto: Il cielo di Praga alla nascita di Carlo IV – 14 maggio 1316 ore 5:31).

2Infatti, nel cielo della fondazione di Roma, a Est all’alba, troviamo la stella Aldebaran, gigante rossa della costellazione del Toro, chiamata dai Romani (Plinio) “Palilicium”, perché associata alle feste di Pales. In seguito fu definita Dominatrix, a simboleggiare la nascita di una città destinata al dominio sul mondo. Anche a Costantinopoli, nella data del dies natalis stabilita l’11 maggio 330, la costellazione del Toro e la stella Aldebaran segnano la fondazione della “Nuova Roma“.

 IL DISEGNO ASTROLOGICO DELLA “CITTA’ NUOVA”

Convinto assertore dell’uguaglianza tra potere papale e potere imperiale, nonché della necessità di una collaborazione tra le due forze, Carlo IV teorizza nel disegno della nuova città di Praga e nelle opere di architettura che portano il suo nome, una convivenza tra il sapere astrologico e la fede cristiana, proprio come San Tommaso d’Aquino nella Summa theologiae aveva indicato un efficace compromesso tra lo studio dello zodiaco e le Sacre Scritture, quando affermava che «i corpi celesti sono la causa di ciò che avviene in questo mondo, ma non tutti gli effetti che producono sono inevitabili».

Il modello di riferimento per il piano della città nuova è sempre l’antica Roma, per cui anche Carlo IV, come gli antichi re e imperatori, intende creare una “Nuova Roma”, mutuandone i simboli e i riferimenti astronomici nel disegno della struttura urbanistica e architettonica.

In antico il legame tra astrologia e arti figurative è attestato da numerosi esempi di affreschi a tema astrologico, più giovane è invece lo studio delle relazioni tra l’astrologia e il disegno delle costruzioni e delle città.

L’astronomo più famoso del tempo di Carlo IV fu certamente il Maestro Havel di Strahov (Gallus de Monte Sion), professore dell’Università di Praga, i cui oroscopi sfortunatamente non ci sono pervenuti. Tuttavia sono state tramandate dagli storici alcune sue importanti profezie, ad esempio Prokop Lupac di Hlavačov riporta nel 1584 che Maestro Havel predisse una enorme alluvione a Praga nel 1445, che effettivamente si verificò. Secondo J.F. Hammerschidt (1652-1735), Havel avrebbe anche pronosticato a Carlo IV l’alluvione della Città Vecchia di Praga e l’incendio di Mala Strana, per cui l’Imperatore, che aveva proposto la fondazione della Città Nuova a Bubeneč sulla riva sinistra della Moldava, cambiò idea orientando il piano tra Vyšehrad e Vitkov. La profezia del Regno di Boemia attribuita al Maestro Havel dice che questo regno non è governato dall’umana provvidenza, ma solo dall’influsso dei corpi celesti.

Su una profezia di carattere astrologico si basa anche la decisione di Carlo IV di fondare la Città Nuova di Praga, riportata nel celebre volume di Alois Jirasek, Antiche leggende ceche, che descrive gli eventi della storia ceca sulla base della letteratura popolare e di alcuni fatti storici. Nel testo si legge infatti:

“Mi piacerebbe che con l’aiuto di Dio la città sia ingrandita”, disse sinceramente il re. „A doufám —“ Náhle však se obrátil po starém mistru hvězdáři, jenž vážně před se hleděl. Improvvisamente, si rivolse al vecchio maestro astronomo.

„Nu, mistře astronome, že je krásná a veliká budoucnost tohoto města? “Bene, Maestro astronomo, è bello il futuro di questa grande città? Ty se mračíš? Parla! ”

„Velebnosti královská, nechtěj právě této chvíle, abych oznámil, co věštila nebeská znamení.“ “Maestà, non vorrei in questo momento annunciare i segni predetti nei cieli.”

“Dimmi”, esorta il re. „Chci slyšeti, cos četl ve hvězdách.“ “Voglio sentire quello che si legge nelle stelle.”

„Je to smutné, milostivý králi.“ “E’ triste, grazioso re.”

„Chci slyšeti. “Voglio sentire. Mluv!“ Parla! ”

A zasmušilý mistr oznámil králi a panstvu dychtivě k němu přistoupivšímu:„Vyrozuměl jsem z nebeských znamení, že Menší Město bude zničeno, ohněm, velikým požárem, a tam — Staré Město — zajde hroznou povodní. “Vedo dai segni celesti che la Città Vecchia sarà distrutta da un incendio, un grande fuoco,

e poi terribili inondazioni…Vše bude zhubeno, všecko, a tak, že nezůstane kámen na kameni.“

Všichni kolem se lekli a pohlédli na krále, jenž zaražen stál patrně zarmoucený. Tutti intorno rimasera scioccati e guardarono il re, che era apparentemente colto di

sorpresa e in difficoltà. Pojednou se však obrátil k městu, mávl v tu stranu rukou a zvolal: Improvvisamente si voltò verso la città, agitando la mano ed

esclamò:

„A nezajde Praha!“E và Praga! Zůstane, bude! E sia la tua volontà! A kdyby i Menší Město i Staré jednou za své vzaly, bude tu jiné.E se di questo si tratta, ce ne sarà un‘altra. Tam vystavím nové město, tam, hle, bude nová, veliká Praha!“ Ci sarà da

costruire una nuova città là, ecco, la nuova, grande Praga! “

Ukazoval na Staré Město, vzhůru širou výšinou, k polím a sadům, ke vsím Rybníku a Opatovicům.„Bůh žehnej Tvé velebnosti.““Dio benedica Vostra Maestà.”

 

Certamente nel contesto della sua incoronazione nel 1346 il re maturò la decisione di ampliare la sua residenza con la realizzazione della Città Nuova di Praga, che aveva già raggiunto l’indipendenza ecclesiastica con l’istituzione dell’Arcidiocesi del 1344.

Concepito come il più grande progetto urbano del Medioevo, qui era destinato a risiedere il vero centro amministrativo, culturale ed economico dell’Europa centrale.

A quel tempo Praga era la terza città per grandezza in Europa e l’effettiva capitale del Sacro Romano Impero.

Con la cerimonia di posa della prima pietra del 26 marzo 1348, le mura della nuova città cominciarono a Vysehrad, per procedere secondo un disegno che segue il profilo della costellazione natia del re, i Gemelli.

Il 26 marzo 1348 a Praga il sole sorge proprio alle 05h31m, l’ora di nascita del re fondatore.

Le effemeridi riportano infatti i seguenti dati:

Data Sorge Azim. Culm. Altezza Tram. Azim. Inizio Crep. Fine Crep. A.R. Declin.
26 Ve 05h31m 080° 12h05m 45° 18h41m 280° 03h35m 20h37m 00h49m,5 +5°20′

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(Nella foto: Il cielo di Praga alla fondazione della Città Nuova – 26 marzo 1348 ore 5:31).

Il quartiere della città nuova (Nove Mesto) fu costruito sotto la supervisione diretta di Carlo IV, riprendendo le indicazioni di Vitruvio e su consulenza dell’architetto Mathieu d’Arras.

Negli insegnamenti di Vitruvio l’influenza dell’astronomia si rendeva concreta nell’architettura stessa delle costruzioni. Nel “De Architectura” lo studioso romano evidenziava l’importanza delle conoscenze astronomiche per i fondamenti dell’attività progettuale ed edificatoria: “Sia perciò egli (l’architetto) letterato, esperto nel disegno, erudito nella geometria, e non ignorante d’ottica, istruito nell’aritmetica, siangli note non poche istorie, abbia udito con diligenza i filosofi, sappia di musica, non ignori la medicina, abbia cognizione delle leggi dei giurisprudenti, intenda l’astronomia e i moti del cielo”.

Seguendo le indicazioni di Vitruvio e il profilo della costellazione dei Gemelli, Carlo modella il piano della Città Nuova, dove le nuove costruzioni che porteranno il suo nome si inseriscono perfettamente nel disegno tracciato dalle stelle. (Nelle foto: particolare della costellazione dei Gemelli – Praga, 26 marzo 1348 ore 5:31 ; il Cielo in Terra: il disegno della Città Nuova e la costellazione dei Gemelli).

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GEOMETRIE SIMBOLICHE NELLE COSTRUZIONI DELLA CITTA’ NUOVA

La testa dei Gemelli, rappresentata da Castore, simboleggia la sapienza e in tale posizione Carlo procede alla fondazione della Chiesa di S. Enrico e Cunegonda (a partire dal 1350), la parrocchiale principale della Città Nuova (Ecclesia Parochialis Primaria). Carlo stesso vi istituisce la scuola più importante della città, uno tra i migliori istituti di istruzione in Boemia insieme all’università Carolina.

L’altra stella della testa dei Gemelli, Polluce, rappresenta invece la fede, e in questo punto Carlo vi fonda il Monastero dei Benedettini di rito ambrosiano, chiamati appositamente a Praga dal re. Il monastero e la chiesa, in seguito demoliti e situati dove si trova oggi la Porta delle Polveri, furono dedicati a S. Ambrogio, il santo che fu vescovo della città di Milano nel IV secolo.

Per i Carmelitani della Renania, che era un ordine mendicante e di conseguenza non aveva proprietà, fece erigere il Convento di S. Maria delle Nevi, della cui chiesa si arrivò tuttavia a completare solo il coro. Nel progetto originario, che rifletteva l’influsso di Mathieu d’Arras, questo sarebbe dovuto essere il principale edificio religioso della urbs nova, destinato a rivaleggiare nelle dimensioni con la stessa cattedrale. Secondo i documenti storici il tempio della Madonna della Neve fu fondato il 3 settembre 1347, in occasione dell’incoronazione di Carlo IV e di sua moglie Bianca di Valois, e nel piano dell‘imperatore doveva simboleggiare il „cuore“ dell’intero progetto, rappresentato dalla stella Wasat della costellazione dei Gemelli. Nel nome si può rinvenire un altro riferimento a Roma, in particolare al santuario di Santa Maria Maggiore, che fu eretto, secondo la tradizione, dopo l’apparizione della Madonna in sogno a Papa Liberio. Un passo del Liber Pontificalis afferma che Papa Liberio Hic fecit basilicam nomini suo iuxta Macellum Liviae, sul luogo della miraco­losa nevicata del 5 agosto 352. Tuttavia la basilica attuale si fa risalire alla metà del V secolo (tra il 432 e il 440), sotto il pontificato di Sisto III, che la consacrò alla maternità divina di Maria, mentre la parte più antica sottostante la chiesa rivela un complesso romano risalente al I sec. d.C. In questo si manifesta un chiaro richiamo da parte di Carlo IV alla realizzazione di una “Roma del Nord”, profondamente cristiana nell’anima ma decisamente “romana” nelle sue aspirazioni di grandezza.

La Chiesa di San Venceslao Zderaze era una chiesa gotica situata su una roccia in un angolo di Resslova e Dittrichova. Con la fondazione della New Town, Venceslao divenne una delle chiese parrocchiali della città nuova, con la scuola e il cimitero.

La Cappella del Corpus Christi fu costruita al centro del vecchio mercato del bestiame, l’odierna Piazza Carlo. Nel disegno dell’imperatore occupa un ruolo molto importante, che si rispecchia nella stella corrispondente della costellazione dei Gemelli, Mekbuda. In origine era costituita da una torre in legno, orientata a Est, poi sostituita da una cappella gotica in mattoni e infine demolita nel XVIII secolo. Questo edificio potrebbe simboleggiare il „cuore“ del progetto di Carlo, in quanto una volta all’anno vi si svolgeva un’importante cerimonia pubblica, alla presenza di pellegrini giunti da ogni parte del regno. Il primo venerdì dopo la Pasqua si esponevano le relique custodite da Carlo IV (la lancia di Longino, una parte della vera croce, spine della corona di Cristo, ecc.), appositamente trasferite per l’occasione dal castello di Karlstein.

  1. Stefano fu fondata da Carlo IV nel 1351 e ultimata nel 1401. E‘ una chiesa in stile gotico a tre navate con coro poligonale orientato a est. Anche questa fabbrica faceva parte del piano dell’imperatore, in quanto doveva servire da chiesa parrocchiale per la parte superiore della Città Nuova.

Gli edifici a carattere religioso della parte sud della Città nuova, benchè realizzati nell’arco di quindici anni, dovevano sicuramente far parte del nuovo piano urbano.

Infatti le cinque chiese fondate da Carlo IV in questa zona vanno a formare una croce regolare, i cui bracci si intersecano nella chiesa di S. Apollinare.

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Evidentemente Carlo IV ha voluto associare al simbolismo celeste della costellazione dei Gemelli anche un elemento di misticismo religioso legato alla figura della croce.

Il braccio nord-sud è costituito dalla chiesa di Santa Caterina e dalla chiesa dell’Annunziata.

Nel 1355 Carlo fondò un Monastero per le Agostiniane, posto sotto la protezione di S. Caterina, di cui fa parte l’attuale chiesa dedicata alla Santa di Alessandria. L’edificio gotico originario si è conservato solo nell’alta torre ottagonale della parte anteriore, mentreSoučasná podoba chrámu pochází z barokní přestavby. l’aspetto attuale risale al periodo barocco.

Nel 1359 Carlo IV richiede al papa Innocenzo VI il permesso di fondare un nuovo monastero a Praga per i Servi di Maria. Questo viene costruito nel 1360 e comprendeva anche una chiesa in stile gotico dedicata all’Annunciazione della Vergine Maria.

Il braccio est-owest della croce passa tra la chiesa della Vergine Maria e San Carlo e il Monastero di Emmaus.

In particolare nel 1350 il sovrano fondò un monastero per i Canonici agostiniani, con Chiesa dedicata alla Vergine e a S. Carlo Magno, caratterizzata da impianto ottagonale, sul modello della Cappella Palatina di Aquisgrana, profondo coro e volta poggiante probabilmente su quattro pilastri.

La dedica corrisponde alla sua dedizione per la Vergine Maria come Madre di Dio e a Carlo Magno come restauratore dell’Impero Romano, oggetto di particolare devozione da parte di Carlo che lo definiva praedecessor noster. La chiesa fu consacrata nel 1377 dall’arcivescovo di Praga, alla presenza di Carlo IVa jeho syna Václava IV. e suo figlio Venceslao IV.

Sostanzialmente integro è il Monastero dei Benedettini croati di lingua slavone, detto di Emmaus, iniziato prima della metà del sec. 14° (le fonti riportano la data di fondazione del 21 novembre 1347). La chiesa, dedicata alla Vergine e ai santi patroni slavi, mostra un impianto ‘a sala’, che divenne in seguito tipico delle basiliche a tre navate dei paesi danubiani, con tre absidi poco profonde aperte direttamente sul corpo longitudinale, secondo un principio profondamente innovativo nella storia dell’architettura boema, tendente all’unificazione dello spazio interno.

La chiesa fu solennemente consacrata il 29 marzo 1372, lunedì di Pasqua, per commemorare il giorno in cui il Cristo risorto incontra i discepoli lungo la strada per Emmaus, da cui deriva il nome di Emmaus dato al monastero.

Come detto i due bracci della croce si intersecano nella Chiesa S. Apollinare, che riflette in terra la stella corrispondente della costellazione dei Gemelli. La chiesa e l’annesso monastero furono realizzati per ordine di Carlo IV tra il 1360 e il 1390. Il complesso costituisce un punto di riferimento importante della città nuova voluta dall’imperatore, con il suo caratteristico profilo che si eleva sul colle. V některých zdrojích lze najít hypotézu, že poloha významných staveb postavených za dob Karla IV.Za husitských bouří byl klášter i kostel poškozen a opuštěn.

Pět novoměstských kostelů, založených Karlem IV. tvoří pravidelný kříž.SIMBOLISMO ASTROLOGICO NELLE ALTRE OPERE DI FONDAZIONE DI CARLO IV

Dall’esame della documentazione relativa alla fondazione e sulla base degli allineamenti astronomici, si può affermare che anche altre opere di Carlo IV, oltre alla Città Nuova, furono realizzate seguendo lo stesso principio generatore.

La Cattedrale di San Vito

Nel 1344 il vescovado di Praga ottenne l’autonomia da Magonza e l’elevazione ad arcivescovado e, nello stesso anno, venne posta la prima pietra della cattedrale, dedicata a s. Vito e destinata a occupare un ruolo particolare nell’architettura boema della seconda metà del Trecento. Dell’edificazione della cattedrale, Carlo IV, che supervisionò personalmente i progetti, incaricò uno dei maggiori architetti francesi del tempo, il citato Mathieu d’Arras, sostituito nel 1353 da Peter Parler.

La posa della prima pietra avviene il 21 novembre 1344. Per quel giorno le effemeridi riportano i seguenti dati:

Data Sorge Azim. Culm. Altezza Tram. Azim. Inizio Crep. Fine Crep. A.R. Declin.
21 Ma 07h35m 123° 11h52m 18° 16h09m 237° 05h38m 18h05m 16h21m,8 -21°36′

Dall’analisi della posizione delle stelle, si può notare che la costellazione dei Gemelli all’ora di nascita dell’imperatore è orientata esattamente est-ovest, come il profilo del castello e della cattedrale. Castore (la stella alfa) a NE. (Nella foto: allineamento della costellazione dei Gemelli e della Cattedrale – Praga, 21 novembre 1344 ore 5:31).

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Ancor più preciso pare essere l’allineamento della costellazione dei Gemelli al sorgere del sole, nella stessa data di posa della prima pietra della cattedrale.

8Il Castello di Karlstein

Si tratta della residenza prediletta di Carlo, che, benché rimaneggiato a più riprese, rimane il più integro dei castelli boemi fatti edificare o restaurare dal sovrano. Realizzato negli anni 1348-1357, custodiva inestimabili tesori del regno di Boemia, le reliquie della passione di Cristo e gli insigna del re e imperatore. Dal punto di vista architettonico esso si discosta dallo schema consueto della fortezza tedesca per l’importanza centrale attribuita alle due grandi torri, che ospitavano essenzialmente ambienti sacri, e in questo è rinvenibile anche un significato simbolico in relazione alle due stelle più importanti della costellazione dei Gemelli, Castore e Polluce.

La posa della prima pietra avviene il 10 giugno 1348. Il Sole è in Gemelli, sia dal punto di vista astronomico che astrologico:

Data Sorge Azim. Culm. Altezza Tram. Azim. A.R. Declin.
10 Gi 03h46m 050° 12h02m 63° 20h18m 311° 05h45m,3 +23°29′

La costellazione dei Gemelli è orientata nord-sud come il castello. Castore e Polluce a NE, dove solitamente viene posta la prima pietra di fondazione degli edifici. (Nella foto: allineamento della costellazione dei Gemelli e del Castello – Karlstein, 10 giugno 1348 ore 5:31).

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Anche altri castelli costruiti da Carlo IV nel regno di Boemia sembrano seguire lo stesso schema tipologico e simbolico, in particolare Hrad kašperk e Hrad Radyně, la cui data di fondazione risulta per entrambi nell’anno 1356.

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Il Ponte Carlo

Carlo IV al culmine del suo potere fece gettare un nuovo ponte in pietra sulla Moldava, opera tra le più ardite del Medioevo.

La fondazione del ponte avviene il 9 Luglio dell´anno 1357 alle 5:31 del mattino. Il numero 135797531, inciso sulla Torre del ponte della Città Vecchia, fu scelto dagli astrologi reali come l’ora migliore per iniziare la costruzione del ponte. E’ infatti un numero palindromo, che assume un profondo significato simbolico, in quanto associato all’ora di nascita di Carlo IV (5:31) e ad una serie di fenomeni astronomici rilevanti e beneauguranti.

La scelta del giorno e dell’ora coincide infatti con un fenomeno astronomico di rilevante importanza per l’astrologia, la congiunzione Sole-Saturno. (Nella foto: Il cielo di Praga alla posa della prima pietra del Ponte Carlo – 9 luglio 1357 ore 5:31).

13Inoltre la costellazione natia dell’imperatore, i Gemelli, si leva esattamente prima del sole, segno evidente della forte presenza simbolica di Carlo IV.

Il ponte Carlo è orientato est-ovest. Qui la linea che congiunge le stelle Castore e Polluce è orientata est-ovest come il ponte, forse un riferimento simbolico alla necessità di unire le due sponde del fiume.

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