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Tutankhamon RealExperience

In occasione dei Cento anni di attività dell’Istituto di Egittologia della Charles University di Praga il Museo Nazionale di Praga, insieme con Civita Mostre e Musei e Laboratoriorosso presentano, negli spazi del restaurato Museo, fino al 2 febbraio 2020, la mostra evento dal titolo Tutankhamon RealExperience che propone un’esperienza coinvolgente per raccontare il viaggio “oltre le tenebre” del più famoso dei faraoni, icona dell’immaginario collettivo sull’Antico Egitto.

Ci accoglie, nel percorso espositivo la statua del giovane Tutankhamon in alabastro proveniente dal Museo August Kestner di Hannover, prestito dalla Fondazione Fritz Behrens. Intorno la piccola, ma ben allestita, sezione archeologica, curata da Pavel Onderka e Francesco Tiradritti, costituita da oggetti della collezione del Neprestek Museum di Praga, provenienti dalle Necropoli Tebane, tra cui due importanti sarcofagi, uno riccamente decorato, l’altro con la mummia e interessanti óstraka (frammenti ceramici) scritti in ieratico.

L’audioguida (in ceco, inglese, tedesco, francese, russo e italiano) ci accompagna in un interessante percorso narrativo ‘certificato’ da un importante Comitato Scientifico, presieduto da Miroslav Barta con la collaborazione di famosi egittologi tra cui Zahi Hawass.

Nel primo spazio immersivo è Howard Carter a guidarci.

Il 26 novembre 1922 gli archeologi ed egittologi inglesi Howard Carter e lord George Herbert, quinto conte di Carnavon, finanziatore della spedizione, entrano nell’anticamera della tomba del faraone Tutankhamon, il giovane sovrano morto 3 mila anni prima. Carter non trattenne lo stupore: “Vedo cose meravigliose!”, esclamò, come raccontano i suoi appunti e …. la voce nelle ‘cuffie’.

Nello sfavillio dorato del più prezioso cofano mortuario mai scoperto venne coronata la fatica di 6 anni di scavi  in una zona che, a detta degli stessi esperti del Cairo, “non offriva più alcuna possibilità di nuove scoperte”.

La collocazione al di sotto della tomba di Ramsete VI, tra i resti di alcune capanne per operai della XX dinastia, della sepoltura dell’XI faraone della XVIII dinastia, Tutankhamon che regnò solo per 10 anni, dal 1333 al 1323 a. C., aveva fatto in modo che fosse rimasta l’unica tomba inviolata tra le 60 scoperte nella Valle dei Re. Il 16 febbraio 1924, alla presenza di Carter ma non di Lord Carnarvon (che era morto l’anno precedente), venne aperto il sarcofago che rivelò all’interno la mummia intatta con il volto coperto da una maschera d’oro che si conserva nel Museo egizio de Il Cairo.

Nel secondo spazio sarà lo stesso Tutankhamon, noto come ‘il faraone fanciullo’ a guidarci alla ricerca dell’immortalità.

Straordinario il repertorio fotografico che si svolge sulle pareti opera di Sandro Vannini, direttore artistico del progetto e del repertorio fotografico pubblicato da Taschen.

Ultima parte del percorso la sezione dedicata alla nascita degli studi sull’Egitto in Cecoslovacchia nel 1919, con la figura di František Lexa docente privato alla Charles University, professore associato nel 1925 e del suo allievo Jaroslav Černý (1898-1970), una delle figure chiave dell’egittologia ceca, il quale dedicò gran parte della sua vita allo studio della comunità di Deir el-Medina che iniziò a scavare nel 1930 con i francesi. Dopo la seconda guerra mondiale Černý andò in Gran Bretagna dove insegnò prima all’Università di Londra e poi in quella di Oxford. Oggi la Biblioteca di Jaroslav Černý, la più grande biblioteca privata di egittologia, appartiene al Českému egyptologickému ústavu (Istituto ceco di egittologia).

 

 

 

 

Marisa Milella

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