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Tre storie per non morire. Di Lucio Cascavilla. Morsi Editore, 2022

Abbas parte, Regina ritorna e Foday, con la sua sedia a rotelle, non è mai andato via.

Abbas arriva in Brasile e si barcamena tra campi profughi, ospedali e prigioni; attraversa il Sudamerica in una lunga marcia per coronare il suo sogno: vivere negli Stati Uniti. Sul confine chiede lo status di rifugiato, ma viene condotto in carcere. Ad Atlanta resta in isolamento per sei mesi senza vedere la luce del sole, sino a che non viene rimesso su un aereo, insieme ad altri passeggeri.

Abbas viene riportato a “casa” in Sierra Leone, dopo tre anni e mezzo, senza avere mai vissuto, da uomo libero, nella democratica America e finisce a dormire per strada abusando di Traumadol fino a quando un suo connazionale gli offre ospitalità e gli dà un lavoro.

Regina è rientrata in Sierra Leone. Ha abitato in Europa per alcuni anni ed è sposata con un tedesco che ama l’Africa e lavora con successo nell’industria estrattiva. Ha aperto un bar nel centro della città. Prima di scappare dalla guerra, per sfuggire alle bombe, ha avuto un figlio che ha contratto la polio; nel tempo libero si reca nell’istituto per disabili di Freetown, e fa volontariato, ma questo è un segreto, da non condividere con nessuno. Solo sua madre lo conosce.

Oggi è una donna e si deve confrontare con le abitudini e la cultura del suo paese.

Foday è il figlio perduto di Regina, vive alla bene e meglio, elemosinando agli angoli delle strade. Senza saper né leggere né scrivere e passa le sue giornate cercando di sbarcare il lunario. Adesso ha ventisette anni e si muove su una carrozzella in legno.

 

 

 

 

 

Tre storie per non morire è il nuovo graphic journalism edito da Morsi editore. Parla di percorsi, frontiere, deportazioni e migrazioni che da e per Freetown, capitale della Sierra Leone, ancora non fanno rumore. Un progetto corale, illustrato a più mani, Marco Vesco per la storia di Abbas, Assia Ieradi per la storia di Regina e Riccardo Mattia per quella di Foday.

Tre fumettisti emergenti mettono a disposizione le loro matite per accompagnarci attraverso dei viaggi intensi e intrecciati fra loro. Una storia scritta da Lucio Cascavilla, autore dell’opera e da anni volontario in Sierra Leone e nel sud Africa.

La prefazione del fumetto è scritta dal giornalista e redattore della rivista Micromega Valerio Nicolosi che si occupa di tematiche sociali, rotte migratorie e Medio Oriente.

La copertina è illustrata dal fumettista Sasha Ciardo.

 

 

 

 

 

Biografia.

Lucio Cascavilla è nato a Manfredonia nel 1979. Dopo una laurea in Lingue Orientali a Napoli, si è trasferito in Cina dove ha vissuto per 10 anni e dove ha fondato un gruppo rock che si è esibito in diversi tour, esperienza che ha ispirato il suo primo libro: Punk road in Cina (2012) e la realizzazione di un documentario: La punk band degli stalloni italiani (2012). Nel 2016 ha pubblicato L’utopia del rispetto (Lettere animate) e nel 2019 Sogni, segni e sintomi (Morlacchi). Ad Aprile 2022 uscirà il documentario girato in Sierra Leone che ha

co-scritto e co-diretto sulle deportazioni: The Years We Have Been Nowhere”. Vive a Bukavu nella Repubblica Democratica del Congo.

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