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Tiziano Vecellio da Pieve di Cadore

Tiziano1Nell’agosto del 1576 moriva a Venezia il pittore rinascimentale Tiziano Vecellio, dal 1517 pittore ufficiale della Repubblica di San Marco. In Repubblica Ceca si trovano due magnifiche tele di Tiziano: una ad opera dell’autore stesso nella galleria del Castello di Kroměříž, e la seconda, attribuita alla sua bottega, nella Pinacoteca del Castello di Praga.

Uno dei racconti delle Metamorfosi di Ovidio narra la punizione del satiro Marsia ad opera di Apollo. Questa tarda opera di Tiziano, facente parte della collezione dell‘ Arcidiocesi di Olomouc, è uno dei quadri più rari e preziosi presenti in Repubblica Ceca. La seconda tela raffigura una giovane ragazza rinascimentale nell’atto di pettinarsi i capelli il cui ritratto è simile al quadro esposto nel museo del Louvre a Parigi. Nella „toilette“ di giovane donna di Praga, però, non è possibile dimostrare il tocco personale di Tiziano, rispetto ai dati dell’inventario originale della Pinacoteca risalente alla seconda metà del XVII secolo, il quadro, insieme alla cornice, è molto più piccolo ed è realizzato con una tecnica usata per la creazione delle repliche dei dipinti.

Gli storici dell’arte ancora non riescono a trovare un accordo sulla data di nascita del pittore nella cittadina montana di Pieve di Cadore, distante centotrenta chilometri da Venezia, dato che nel quindicesimo secolo ancora non si teneveno gli archivi parrocchiali delle nascite e dei decessi. Ma cento anni più tardi la situazione era già diversa. Nella parrocchia di San Canciano si è conservato un certificato di morte nel quale si scrive: „Morto all’età di 103 anni.“

Ancora ragazzo si trasferì a Venezia insieme al fratello Francesco per imparare nella capitale l’arte del mosaico. Presto però si manifestò il suo talento per la pittura. „Godeva di grande appoggio da parte della famiglia, e quando Sebastiano Zuccato, il padrone della botteca dei mosaici, riconobbe il suo talento straordinario, lo mandò dai fratelli Bellini. Lì incontrò un altro grande artista, Giorgione di Castelfranco, che però morì nel pieno delle sue forze creative“, aggiunge il professore emerito Lionello Puppi dell’università Ca’Foscari di Venezia.

Così come non conosciamo la data di nascita di Tiziano, ignoriamo pure le sue prime opere pittoriche a differenza degli affreschi che realizzò tra il 1507 e il 1509 insieme a Giorgione nel magazzino dei commercianti tedeschi da poco costruito a Venezia. Quando nel 1505 l’edificio originario bruciò, le autorità veneziane ne decretarono la ricostruzione e il pittore di Castelfranco ottenne un appalto pubblico per l’epoca inusuale. Per decorare i muri laterali che davano sul Ponte di Rialto, chiamò in aiuto Tiziano. Entrambi gli artisti si capivano sia dal punto di vista personale che professionale, erano infatti fautori di un nuovo modo di lavorare con i colori da pittura applicandoli direttamente sulla tela senza la preparazione accurata del disegno.

Dopo la morte di Giovanni Bellini Tiziano Vecellio proseguì nella tradizione del grande artista della Serenissima. In questo modo poté assicurarsi un’entrata annuale che comportava anche l’obbligo di lavorare alla decorazione pittorica delle sale del Palazzo Ducale oltre che quello di ritrarre i dogi. Durante la sua lunga vita Tiziano ottenne riconoscimenti, fama e ricchezza. Fu l’unico ritrattista dell’imperatore Carlo V, dipingeva i patrizi e i duchi delle città di Mantova, Ferrara, Urbino e di altre ancora. Divenne celebre per i suoi ritratti e i nudi di modelle dai capelli dorati fini e castani. A differenza della nobiltà, però, i nomi di Flora, La Bella, Diana o della Venere di Urbino ci sono rimasti segreti.

Fu anche l’autore di importanti pale d’altare, come per esempio quella dell’Assunta realizzata tra gli anni 1516 eOLYMPUS DIGITAL CAMERA 1518 per l’altare centrale della basilica francescana di Venezia oppure la Sofferenza di San Lorenzo per la chiesa gesuita non lontana dalla sua casa con bottega chiamata Casa di Tiziano ai Birri. Nella medesima chiesa francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari Tiziano riposa in un sarcofago di marmo, e questo nonostante fosse morto durante l’epidemia di peste che colpì Venezia quando le sepolture all’interno della città erano vietate. Non è chiaro se la morte nera sia stata fatale anche per lui dato che nel certificato di morte come causa del decesso viene citata soltanto la febbre. In questo modo i fratelli francescani si sdebitarono con lui per il quadro dell’Assunta in una splendida veste rossa che dà l’impressione di salire realmente al cielo.

A Pieve di Cadore i dipendenti della Magnifica Comunità custodiscono con cura la sua eredità e tutte le memorie riguardanti la famiglia dei Vecellio. Tra queste come per miracolo si è conservato il decreto scritto su pergamena nel 1533 da Carlo V con il sigillo originale che conferisce alla famiglia dell’artista il titolo nobiliare e i relativi privilegi. Nel municipio del paese, inoltre, in un enorme armadio di legno è conservata una delle copie originali della prima biografia di Tiziano pubblicata a Venezia nel 1622.

I dipinti di Tiziano non smettono di affascinare con i loro splendidi colori, le pennellate capaci di tratteggiare lo stato d’anima e il colore della pelle del soggetto.  Per esempio, con quali pigmenti o minerali si mescolava il colore rosso? „Ancora oggi parliamo del rosso di Tiziano, ma all’epoca non c’era niente di tutto questo. Dall’analisi ai raggi X dei dipinti abbiamo accertato che alcuni di questi hanno fino a 15 strati di pittura prima che l’artista avesse ottenuto la sfumatura desiderata. E così ogni quadro è cromaticamente diverso e non esiste un rosso tipico di Tiziano, come lo abbiamo oggi nelle attuali scale cromatiche“, spiega Letizia Lonzi di Pieve di Cadore.

Il Tiziano di Kroměřížský eccelle proprio per i colori pastello speciali, alcuni storici dell’arte parlano addirittura di un’opera incompiuta. Il soggetto del satiro orgoglioso Marsia, scorticato vivo perché osò sfidare in una gara di flauto lo stesso dio Apollo, non appare troppo spesso nella storia della cultura pittorica. Per questo è stata data anche la spiegazione secondo cui il dipinto si fosse ispirato all’evento tragico del 1571, come corrisponderebbe al periodo in cui il quadro è stato dipinto. In quell’anno il capitano della fortezza veneziana di Cipro Marcantonio Bragadin venne ucciso dai turchi allo stesso modo come Marsia da Apollo mentre l’isola cercava di respingere senza successo l’attacco ottomano.

Il curatore della collezione del Castello di Kroměříž, Miroslav Kindl, ci racconta infine come un’opera di tale qualità e importanza sia diventata proprietà della Chiesta Cattolica in Moravia: “L’origine del quadro può essere tracciata indietro fino al 1655 quando era nella collezione di un nobile olandese per essere poi acquistato diciotto anni dopo, insieme ad altre opere, dal vescovo di Olomouc Carlo II di Liechtenstein“. Nella primavera del 2013 la tela è stata prestata per la grande retrospettiva su Tiziano presso il Quirinale, le scuderie dell’antico palazzo del papa, oggi sede del Presidente della Repubblica italiana.

Il 16 agosto 2014 la Radio Ceca ha trasmesso un documentario sul pittore Tiziano di Cadore nel programma Historie Plus.

 

Michaela Krčmová

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