
Il 14 aprile 2025, Michal Koudelka, direttore della Bezpečnostní informační služba (BIS), ha lanciato un chiaro appello alla Camera dei Deputati per una profonda riforma del sistema di intelligence della Repubblica Ceca. Durante una conferenza dedicata all’evoluzione dei servizi post-comunisti, Koudelka ha evidenziato l’urgenza di adeguare il quadro normativo nazionale per rispondere con maggiore efficacia alle sfide contemporanee, quali terrorismo, cybersicurezza e ingerenze straniere.
Il sistema di intelligence ceco si basa attualmente sulla Legge n. 153/1994, che definisce le competenze e i limiti operativi delle agenzie di sicurezza. Sebbene siano stati introdotti aggiornamenti, tra cui l’emendamento del 2017 (Legge n. 325/2017), le disposizioni in vigore continuano a limitare l’azione operativa della BIS, ostacolandone la capacità di prevenire e contrastare le minacce in modo proattivo. Koudelka ha quindi proposto una riforma della legge del 1994 per allineare le capacità operative della BIS e dell’intelligence estera a quelle già riconosciute ai servizi militari.

La Repubblica Ceca si trova oggi al centro di dinamiche geopolitiche complesse e di crescente esposizione a minacce ibride. Nel 2024, in collaborazione con i servizi polacchi, l’intelligence ceca ha smantellato una rete russa che operava attraverso la piattaforma “Voice of Europe”, con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica e le elezioni europee. Il network veicolava propaganda filo-russa e criticava apertamente il sostegno occidentale all’Ucraina. Le autorità ceche hanno prontamente chiuso il sito e sanzionato i soggetti coinvolti, tra cui l’oligarca ucraino Viktor Medvedchuk, vicino al Cremlino.
Il rafforzamento della resilienza digitale è diventato una priorità per Praga. Nel 2023, la Repubblica Ceca ha partecipato al primo dialogo cibernetico bilaterale con gli Stati Uniti, coinvolgendo agenzie governative, enti di sicurezza e intelligence. L’obiettivo: potenziare la cooperazione strategica nel contrasto alle minacce digitali e condividere best practices in ambito di protezione delle infrastrutture critiche.
Secondo Koudelka, un aggiornamento legislativo è indispensabile per dotare la BIS di strumenti operativi più efficaci, in linea con gli standard delle agenzie di intelligence occidentali. Ciò includerebbe l’ampliamento delle prerogative per la raccolta informativa, l’analisi dei flussi digitali e l’esecuzione di operazioni preventive. Tali misure sono considerate cruciali per rafforzare la sicurezza nazionale in un’epoca segnata da instabilità geopolitica e guerra dell’informazione.

La Repubblica Ceca, membro della NATO e dell’Unione Europea, si è ormai affermata come un attore responsabile nella comunità dell’intelligence occidentale. Tuttavia, per mantenere un ruolo attivo ed efficace, occorre che il suo apparato di sicurezza sia messo in condizione di operare con strumenti adeguati e un quadro normativo aggiornato.
La richiesta di riforma avanzata dal direttore della BIS rappresenta un passaggio strategico per garantire al paese un’intelligence moderna, agile e pienamente integrata nelle reti internazionali di cooperazione in materia di sicurezza.