L’inflazione in Repubblica Ceca è tornata a salire con forza nel mese di maggio, segnando un’accelerazione che potrebbe alimentare nuove preoccupazioni tra consumatori e autorità monetarie. Secondo la stima preliminare diffusa dall’Ufficio Ceco di Statistica (ČSÚ), i prezzi al consumo sono aumentati del 2,4% su base annua, in netto rialzo rispetto al +1,8% registrato ad aprile.
Il dato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti, durante i quali l’inflazione sembrava mantenersi sotto controllo dopo i picchi degli anni scorsi. A incidere maggiormente sul nuovo balzo inflazionistico sono stati gli alimentari, l’alcol e il tabacco, che hanno registrato un incremento del 4,8% rispetto allo stesso mese del 2024. Ancora più marcato il rincaro dei servizi, cresciuti del 4,9% su base annua.
Unica voce in controtendenza è quella dell’energia, in calo del 6,2% rispetto all’anno precedente, complice probabilmente la flessione dei prezzi del gas e dell’elettricità osservata nel mercato europeo negli ultimi mesi.
Su base mensile, l’aumento generale dei prezzi è stato dello 0,5% rispetto ad aprile, confermando una dinamica inflazionistica che sta tornando a farsi sentire nella vita quotidiana dei cittadini cechi.
Il dato definitivo verrà pubblicato il 10 giugno, ma la stima preliminare già offre indicazioni chiare su una possibile revisione delle strategie di politica monetaria da parte della Banca centrale ceca (ČNB). Con l’inflazione in risalita e i prezzi dei servizi in forte crescita, si apre il dibattito su un possibile rallentamento del ciclo di allentamento dei tassi d’interesse, avviato nei mesi scorsi.
Nel contesto attuale, l’economia ceca si trova a dover bilanciare tra il sostegno alla ripresa economica e la necessità di tenere sotto controllo le pressioni sui prezzi, in un quadro europeo ancora caratterizzato da incertezza e instabilità sui mercati energetici e alimentari.