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“Poco meno degli angeli”, un libro sulla frontiera tra scienza e spiritualità. Recensione

“Poco meno degli angeli” di Mauro Ruggiero, pubblicato nel 2020 da Prospero Editore, è un’opera che si muove tra narrativa e divulgazione scientifica, esplorando il confine tra scienza e spiritualità. Il protagonista, Adam Jason, è un giovane scienziato del CERN coinvolto nella scoperta del Bosone di Higgs. La sua brillante carriera, però, non sembra offrirgli tutte le risposte che cerca sulla natura della realtà e del senso della vita. Spinto da un vecchio bibliotecario, Adam intraprende un viaggio alla scoperta di verità più profonde, guidato da un anziano scienziato con conoscenze di filosofie orientali.

Il romanzo si sviluppa come un’avventura interiore, con Adam che incontra uomini e donne straordinarie che lo aiutano a ripensare la scienza da una prospettiva più spirituale e a considerare il suo ruolo in un progetto rivoluzionario per l’umanità. Il testo mescola con eleganza concetti di fisica avanzata e filosofia orientale, offrendo una riflessione su temi esistenziali come la ricerca della verità, il rapporto tra l’uomo e l’universo, e la complessità del progresso umano.

Dal punto di vista stilistico, l’opera si presenta come un misto tra romanzo di formazione e saggio filosofico, con un forte impianto esoterico che riflette l’interesse dell’autore per la letteratura simbolica e occulta. Il libro è stato definito “eretico” e “profondo”, suggerendo una lettura non convenzionale e ricca di livelli interpretativi.

L’opera di Ruggiero cattura sin da subito per il suo protagonista intrigante e le sue profonde riflessioni filosofiche. La figura di Adam Jason è quella di un uomo che, pur avendo raggiunto l’apice del successo scientifico, si ritrova smarrito dinanzi a domande che la scienza non riesce a soddisfare. Questa tensione tra la razionalità scientifica e la dimensione spirituale è il cuore pulsante del romanzo. Gli incontri che Adam vive lungo il suo viaggio sono emblematici: rappresentano il tentativo di riconciliare la visione meccanicistica dell’universo con una comprensione più olistica e umana.

Il romanzo appare particolarmente attuale, considerando il crescente interesse nella cultura contemporanea per la fusione tra scienza e spiritualità, e offre uno sguardo critico su come la conoscenza scientifica, per quanto avanzata, possa non essere sufficiente per rispondere alle domande ultime dell’esistenza. La narrazione, pur complessa, mantiene il lettore coinvolto grazie alla capacità dell’autore di intrecciare momenti di introspezione personale con avvenimenti scientifici e filosofici di portata globale.

“Poco meno degli angeli” è un’opera che invita alla riflessione, sfidando i confini tra il sapere scientifico e la saggezza spirituale, un romanzo che piacerà a chi cerca letture dense di significato, capaci di far dialogare mente e cuore.

MDS

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