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Nutrizione per una migliore performance: i benefici della cucina italiana al servizio della salute e dello sport

Il Running Mall di Praga ha ospitato il seminario “Nutrizione per una migliore performance: i benefici della cucina italiana”, promosso dall’Accademia Italiana della Cucina e da RunCzech, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia. L’obiettivo dell’evento era illustrare come la dieta mediterranea, in particolare quella italiana, possa sostenere salute, benessere e prestazione sportiva, fondendo gusto, equilibrio nutrizionale e cultura.

Il 23 Aprile si è tenuto al Running Mall di Praga un seminario sulla nutrizione sana e i benefici della cucina italiana.
Claudio Pocci, presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, ha aperto i lavori con un intervento che ha messo in luce il legame profondo tra cucina, cultura e salute. “La cucina italiana non è solo nutrizione, ma è una vera e propria espressione della nostra identità, della nostra storia e delle nostre tradizioni. È un patrimonio che racconta di secoli di evoluzione, di scambi culturali e di rispetto per gli ingredienti del nostro territorio. La missione dell’Accademia, che nasce proprio con l’obiettivo di preservare e valorizzare questo tesoro, è quella di trasmettere al mondo non solo il gusto e la qualità, ma anche i principi che stanno alla base della nostra tradizione gastronomica.” Poi ha continuato evidenziando come la cucina italiana sia fondata su una grande varietà di alimenti freschi, stagionali e di alta qualità, che non solo rispondono ai criteri del buon gusto, ma sono anche in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali di chi pratica sport. “La dieta mediterranea”, ha sottolineato, “è un modello alimentare che, grazie alla sua ricchezza di frutta, verdura, cereali, pesce, olio extravergine d’oliva e legumi, rappresenta un equilibrio perfetto tra nutrienti, proteggendo la salute a lungo termine e migliorando la performance atletica.” Pocci ha spiegato anche come l’Accademia, attraverso le sue iniziative internazionali, cerchi di diffondere la cultura gastronomica italiana, facendo comprendere che mangiare bene non significa rinunciare al piacere. “Un buon piatto italiano è un momento di convivialità, di condivisione, che unisce le persone, e questo è un aspetto che non possiamo dimenticare. La cucina italiana, infatti, è profondamente legata alla tradizione della famiglia, dell’incontro, del mangiare insieme. È questa una delle ragioni per cui la nostra cucina non è solo nutrizione, ma anche cultura.”

Carlo Capalbo, fondatore e presidente di RunCzech, che ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato alla salute, alla nutrizione e all’attività fisica. “Nel nostro lavoro con RunCzech”, ha detto Capalbo, “ci rendiamo conto che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel migliorare le performance atletiche, ma anche nel favorire una vita sana e attiva. La cucina italiana, con il suo equilibrio tra gusto e nutrizione, è un esempio perfetto di come l’alimentazione possa essere un alleato non solo per gli sportivi, ma per chiunque voglia sentirsi bene ogni giorno.”
Capalbo ha anche enfatizzato la sinergia tra sport e cultura culinaria, spiegando come “eventi come il seminario di oggi contribuiscano a diffondere la consapevolezza sui benefici della dieta italiana. In RunCzech, crediamo che la corsa non sia solo un’attività fisica, ma un modo per connettersi con la propria salute, la propria cultura e la propria comunità. E la cucina italiana, con la sua ricchezza e varietà, è un perfetto esempio di come lo sport e il cibo possano lavorare insieme per migliorare il nostro benessere.”

Il professor MUDr. Jan Pirk, cardiochirurgo di fama internazionale, ha esaminato il rapporto tra alimentazione mediterranea e salute cardiovascolare. Ha spiegato che la dieta italiana – ricca di cereali integrali, verdure, olio extravergine d’oliva e proteine magre – rappresenta un modello preventivo efficace contro l’insorgenza di malattie cardiache, ipertensione e diabete.
“La combinazione equilibrata degli ingredienti nella cucina italiana” ha detto Pirk “rende questo stile alimentare non solo piacevole, ma anche terapeutico. È ideale per chi pratica sport di resistenza, poiché supporta le funzioni cardiache e il recupero fisico.”


L’intervento dell’ex olimpionica Eva Vrabcová Nývltová – oggi coach del RunCzech Racing Team – ha aggiunto una prospettiva personale e pratica: “Ho partecipato a tre Olimpiadi invernali e due estive, e posso dire che nessuna dieta si è rivelata più efficace della cucina italiana nel fornirmi energia, equilibrio e benessere.”

Eva ha evidenziato come la cucina italiana offra:

Carboidrati complessi (pasta, riso, polenta): perfetti come carburante a rilascio lento per gli allenamenti.
Proteine leggere (ricotta, mozzarella, bresaola): fondamentali per il recupero muscolare, specialmente in altura.
Grassi sani (olio extravergine d’oliva): ricco di antiossidanti, supporta equilibrio ormonale e sistema immunitario.

Inoltre, ha posto l’accento sull’importanza sociale e mentale del cibo:  “In Italia il cibo è soprattutto cultura, famiglia, gioia. Non è solo performance, ma uno stile di vita che nutre corpo e anima.”

Il dott. Tomáš Soukup, nutrizionista, ha chiuso i lavori fornendo un quadro scientifico sui vantaggi della cucina italiana in ambito sportivo, ricordando che non tutti possono o devono mangiare come atleti professionisti, ma che l’approccio mediterraneo offre comunque benefici reali per chiunque. Soukup ha sottolineato la flessibilità della dieta italiana, capace di adattarsi a esigenze diverse. L’importanza della qualità degli ingredienti più che della quantità. Il concetto che nutrirsi bene non significa rinunciare al gusto, anzi: l’equilibrio è possibile senza sacrificare il piacere. Ha concluso con una riflessione che ha trovato ampio consenso: “La nutrizione deve supportare la vita, non dominarla. Il modello italiano ci insegna che si può essere in salute, performanti e felici a tavola.”

Al termine della sessione di domande e risposte, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire i temi trattati in modo informale, scambiando opinioni direttamente con i relatori. La giornata si è conclusa con un aperitivo/catering a cura di Ichnusa Bistro, che ha offerto piatti ispirati alla cucina tradizionale italiana, tra cui specialità regionali dimostrando come la salute possa essere unita al piacere del gusto. Per chi lo desiderava, c’è stata anche la possibilità di partecipare a una corsa facoltativa di gruppo: un’opportunità ideale per coniugare teoria, pratica e spirito sportivo. Si può dire che questo evento ha quindi raggiunto il suo obiettivo, non solo educando i partecipanti sui benefici della dieta mediterranea, ma anche ispirandoli a fare scelte alimentari più consapevoli e salutari, in un contesto che ha unito il cibo, lo sport e la cultura in un’esperienza completa e arricchente.

Giulia Nardová

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